Digitalizzazione del settore vitivinicolo – un passo da fare
La digitalizzazione del settore vitivinicolo è un passo importante. Negli ultimi 10 anni il mondo è cambiato ad una velocità elevatissima. Oggi come oggi, ogni innovazione non ha il tempo di affermarsi che è subito sostituita con qualcosa di migliore e più nuovo. C’è, però, un paradigma comune che sta guidando il cambiamento mondiale ed è la digitalizzazione dei settori. Per questo motivo, qualunque azienda vitivinicola non dovrebbe mai tralasciare il lato digitale della sua impresa.
Cosa si intende per digitale
Digitale significa letteralmente contare con le dita. Infatti, tutti i sistemi informatici, dai computer agli smartphone, operano contando, ovvero facendo calcoli. Per farla semplice, dietro ogni creazione digitale, ed anche dietro questa pagina che stai leggendo, c’è semplicemente un codice binario che comprende solamente i numeri 1 e 0. Questi due numeri vengono ripetuti in modalità sempre diverse creando i bit (binary digit). Non ci addentriamo, ovviamente, in discorsi informatici che si allontanano dall’obiettivo di questo articolo. Per pragmatizzare il più possibile, il digitale è la tecnologia che trasforma la realtà da atomi a bit.
Prima di entrare nella pratica riguardo la digitalizzazione del settore vitivinicolo, Facciamo una digressione storica. L’avvicinamento dell’agricoltura al digitale si ha già intorno agli anni ’70 con l’avvento della rivoluzione industriale 3.0 e l’inserimento nelle pratiche agronomiche di sistemi basati sui computer, robot e satelliti artificiali. Negli ultimi 10 anni, stiamo assistendo alla rivoluzione industriale 4.0 che connette i sistemi fisici e digitali consentendo analisi complesse attraverso i Big Data e adattamenti in tempo reale. Per meglio intenderci, all’industria 4.0 appartiene tutta quella rete di macchine intelligenti in grado di interagire con l’uomo(es. internet e dati cloud).
La digitalizzazione del settore vitivinicolo – la produzione
Secondo uno studio, il settore vitivinicolo è in testa per la creazione di gruppi operativi dedicati alla digitalizzazione. Dando per scontato che le tecniche dell’agricoltura 3.0 siano già state assimilate, ci concentreremo su ciò che avviene negli ultimi 10 anni con l’avvento dell’agricoltura 4.0. Sicuramente la possibilità di ottenere dati in tempo reale aiuta molto il viticoltore. Un esempio attuale è la scansione del terreno per mezzo di droni che consente di avere, in poco tempo, informazioni digitali sulla salute del vigneto favorendo l’agricoltura di precisione. Un altro mezzo a disposizione del viticoltore, per avere dati in tempo reale sul terreno, è l’installazione di capannine sensoriali che consentono, tramite un software, di conoscere in tempo reale le condizioni del vigneto.
Passando poi alla cantina, inteso come luogo fisico dove avviene la vinificazione, esistono dei sensori capaci di comunicare, utilizzando un software, in tempo reale i parametri del processo di trasformazione. Inoltre, questi sensori possono essere applicati anche alle barrique per monitorare lo stato di invecchiamento del vino e fattori chiave come la temperatura, la luce e l’umidità.
I grandi viticoltori si avvalgono anche di sistemi di stoccaggio intelligente. Tramite un software di gestione del magazzino è possibile controllare i flussi di prodotto in entrata ed in uscita. In questo modo, ogni litro di vino prodotto sarà logisticamente tracciato. Sicuramente, avvalersi di un sistema del genere garantisce di ottimizzare gli spazi e l’utilizzo di risorse.
La digitalizzazione del settore vitivinicolo – internet e i social media
La parola “digitale” non si ferma, ovviamente, alle azioni da attuare in campo. Anzi, nel suo significato più comune è attribuita ai portali online utilizzati per il marketing e la comunicazione. Chiunque oggi faccia impresa di qualunque tipo non può rifiutare l’utilizzo degli strumenti offerti oggi dalla rete. A conferma di ciò, si può dividere questa “rivoluzione” del settore vitivinicolo in due momenti distinti. Una fase chiamata “Wine 1.0”, in cui le cantine hanno creato un sito internet personale, alcuni dei quali con funzione di e-commerce. Sono molte, infatti, le cantine che fanno affidamento anche ad una rete di vendita online. Nella fase “Wine 2.0”, le aziende vitivinicole hanno affermato la loro presenza anche sui canali social, come Facebook ed Instagram. In questa fase, hanno iniziato anche ad empatizzare con l’utente tramite la creazione di blog ed anche podcast.
Con questa rivoluzione, il marketing delle cantine è diventato digitale. Si stima, inoltre, che le generazioni future utilizzeranno molto le piattaforme online per scopi commerciali. Utilizzare questi strumenti diventa sempre più importante.
Blockchain e QR Code
Parlando sempre di piattaforme digitali ed online, è doveroso citare la tecnologia blockchain che sta facendo parlare di sé soprattutto nell’ultimo anno. In breve, consiste nel porre le informazioni online e “sigillarle” come se si utilizzasse una catena digitale. Queste informazioni risultano digitalmente bloccate ed appartengono esclusivamente al proprietario. Nel settore vitivinicolo questa tecnologia potrebbe essere applicabile nel sistema delle certificazioni. Immaginate qualunque tipo di certificato rilasciato digitalmente da un ente. Grazie alla blockchain, quella certificazione apparterrà esclusivamente alla bottiglia ed alla cantina e sarà visibile dai consumatori finali.
Ultimo tassello per chiudere questo discorso sulla digitalizzazione del settore vitivinicolo è l’ormai diffuso utilizzo del QR code sulle bottiglie di vino. Nel pratico, questo codice inquadrato con un’apposita App per smartphone ci collega solitamente ad un sito internet. Alcune cantine sono solite utilizzare il QR code per fornire una pagina del sito che racconti la storia del prodotto ed il processo di produzione. Qualche viticoltore più fantasioso, racconta la storia della sua cantina tramite foto e dà consigli d’abbinamento gastronomici consigliati per il vino che il consumatore sta bevendo.